Pediatria

Bambini, come non «ammalarsi» di Internet

Dalle nuove tecnologie più benefici che rischi, dicono i pediatri. Ma gli eccessi possono danneggiare vista, sonno, alimentazione. Nuove ipotesi: se le ore davanti al pc contribuissero anche ad asma e allergie?

Dal web più benefici che rischi, dicono i pediatri. Ma gli eccessi possono danneggiare vista, sonno, alimentazione. Nuove ipotesi: se le ore davanti al pc contribuissero anche ad asma e allergie?

 

Le nuove tecnologia sono un’opportunità straordinaria per lo sviluppo cognitivo e relazionale dei più piccoli, ma vanno governate. Alessandro Fiocchi, presidente della Sezione Lombardia della Società Italiana di Pedatria, fa il punto della situazione in occasione degli Stati Generali della Pediatria e di un incontro a Milano dedicato a Bambini, adolescenti e il web.

LA SALUTE PASSA DAL WEB - «Perché un pediatra dovrebbe occuparsi di Internet e Facebook? Perché ogni giorno visitando i bambini ci imbattiamo in fattori che hanno a che fare con la vita di tutti i giorni (esempio tipico sono le malattie immunologiche) e le nuove tecnologie ne fanno parte: siamo di fronte a una generazione di internet-nativi». Per giovani e giovanissimi, l’apprendimento, le relazioni con gli altri, la comunicazione, la percezione di sé e del mondo non possono fare a meno di passare attraverso tastiera e monitor. La sorpresa è che anche la loro salute passa da lì.

DALLA VISTA AL SONNO: I RISCHI DEGLI ECCESSI - Di solito le preoccupazioni riguardano i potenziali rischi dell’uso di social network e internet, come i cattivi incontri, le truffe, il cyber-bullismo, la pedopornografia o l’isolamento. Alessandro Fiocchi richiama invece l’attenzione su fenomeni forse meno eclatanti ma altrettanto cruciali: «Internet ha  cambiato la faccia di molte patologie del bambino, in peggio o in meglio». Diversi studi recenti hanno segnalato, ad esempio, un legame fra tempo passato davanti allo schermo (screen time) e obesità, mancanza di sonno, disturbi visivi e alimentazione scorretta (anche per l’esposizione a nuove forme di pubblicità rivolte ai ragazzi, spesso di cibo-spazzatura). «Un uso eccessivo di internet può essere legato a relazioni alterate con i compagni, con gli insegnanti, con la famiglia, in alcuni casi a depressione. Con ogni probabilità la internet-dipendenza verrà inclusa nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (il manuale dei disturbi mentali adottato dalla comunità medica internazionale, ndr)» aggiunge Fiocchi.

ALLERGIE E ASMA: SE FOSSE COLPA DEL POCO SOLE? - Ma fra i le novità più recenti ci sono dati su asma e allergie. Da tempo si sa che sono malattie legate all’attuale stile di vita occidentale, ricorda Fiocchi: «Si è passati dal 5% di bambini con allergie respiratorie degli anni ’80 al 25-30% di oggi; il figlio di un laureato ha il 30% di possibilità di soffrire d’asma rispetto al 15% del figlio di un illetterato. Esiste un legame fra accesso alle nove tecnologie e questi disturbi del sistema immunitario?». Un fattore su cui si punta crescente attenzione è la vitamina D, la cui carenza è legata a rachitismo, malattie autoimmuni, diabete, infezioni, allergie psoriasi, depressione, e molto altro. Perché la vitamina D sia fruibile dall’organismo, però, è indispensabile l’esposizione al sole e la vita all’aria aperta . «Studi recenti hanno dimostrato che la vitamina D agisce positivamente sul sistema immunitario dei bambini – spiega Alessandro Fiocchi - . Come non pensare allora che le ore passate davanti al computer anziché a giocare in strada non possano essere associate a una ridotta produzione di vitamina D? Non dimentichiamo che le ore passate davanti al computer dai nostri bambini sono molte di più di quelle che i loro padri trascorrevano davanti alla tv».

 

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