Contro il fumo

Siamo in prima linea nella lotta al tabagismo con campagne di sensibilizzazione, programmi educativi e advocacy per politiche efficaci, per un futuro senza fumo e la tutela della salute pubblica.

Il contrasto al tabagismo è il primo grande impegno di Fondazione Veronesi, iniziato già prima della sua nascita. Nel 2000, il Professor Umberto Veronesi, allora Ministro della Salute, propose un disegno di legge coraggioso per vietare il fumo in tutti i luoghi chiusi, pubblici e privati. Nonostante in principio la proposta fu fortemente osteggiata, nel 2003 divenne legge grazie al Ministro Girolamo Sirchia. Nello stesso anno nasce Fondazione Veronesi.

Da allora, la Fondazione ha sempre di più rafforzato questa missione con campagne di comunicazione e attività educative per sensibilizzare la società civile, con particolare attenzione ai giovani, sui rischi del fumo e le conseguenze per la salute. 

Per essere efficaci nella lotta contro il fumo è necessario promuovere il cambiamento anche a livello istituzionale. Per questo, Fondazione Veronesi svolge un'importante attività di Advocacy a livello nazionale ed europeo, mantenendo vivo il dialogo con i decisori politici rispetto all’importanza del contrasto al tabagismo e promuovendo politiche efficaci per la riduzione del consumo di tabacco, come l’aumento delle accise sui prodotti da fumo, il finanziamento di programmi di disassuefazione e di screening per i fumatori, e l’estensione degli spazi smoke free.

I nostri obiettivi

Fondazione Veronesi è impegnata nella lotta al tabagismo attraverso educazione, informazione e advocacy, con l’obiettivo di ridurre l’impatto del fumo sulla salute pubblica.

Uno dei pilastri della nostra azione è l’educazione fin dall’infanzia, per sensibilizzare le nuove generazioni sugli effetti dannosi del tabacco e promuovere uno stile di vita sano. È fondamentale che i giovani comprendano l’impatto del tabagismo e delle malattie correlate, per poter fare scelte consapevoli a tutela della propria salute e di quella collettiva.

Per chi fuma, vogliamo ribadire che smettere è sempre possibile. Esistono strumenti di supporto efficaci e percorsi di disassuefazione in grado di aiutare coloro che vogliono liberarsi dal fumo. Informare sui benefici dell’abbandono del tabacco e sulle risorse disponibili è essenziale per contrastare la dipendenza e ridurre i danni causati dal fumo.

A livello istituzionale, chiediamo ai decisori politici di adottare misure concrete per limitare il consumo di tabacco e prodotti contenenti nicotina. Tra le nostre richieste principali:

  • Aumento della tassazione su tabacco e nicotina, misura dimostrata efficace nel ridurre il numero di fumatori.
  • Investimenti strutturati nella prevenzione, con campagne di sensibilizzazione e il potenziamento dei centri antifumo su tutto il territorio nazionale.
  • Introduzione dello screening polmonare nel Sistema Sanitario Nazionale, per individuare precocemente i tumori legati al fumo.
  • Finanziamento di ricerche indipendenti per approfondire gli effetti del tabagismo e sviluppare strategie di contrasto sempre più efficaci.

Infine, sosteniamo l’attuazione delle raccomandazioni europee per la creazione di ambienti senza fumo, chiedendo misure più stringenti per proteggere la salute pubblica. Proponiamo, tra le altre azioni, l’estensione dei divieti di fumo già in vigore ad altri spazi pubblici e l’inclusione nelle restrizioni dei prodotti emergenti, come sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato.

Solo con un impegno congiunto tra società civile, istituzioni e comunità scientifica sarà possibile ridurre l’incidenza del tabagismo e garantire un futuro più sano per tutti.

Petizione in Parlamento

Il 21 maggio 2021, il Presidente Paolo Veronesi e il Comitato Scientifico per la otta al fumo hanno avanzato una petizione al Parlamento per chiedere l'aumento delle accise su sigarette, tabacco sciolto e riscaldato.

Nel 2024 la petizione è stata presentata ai Presidenti di Camera e Senato in carica.

Ad oggi Fondazione Veronesi continua a portare avanti il dialogo con le istituzioni per chiedere l'adozione di iniziative di contrasto al tabagismo e ai danni da esso causati, nello specifico:

  • un aumento significativo del prezzo dei pacchetti di sigarette, del tabacco sciolto, dei dispositivi a tabacco riscaldato e dei nuovi prodotti di consumo della nicotina, attraverso l’incremento delle accise;
  • fondi strutturati a sostegno:
    • di programmi di prevenzione primaria - come servizi per la disassuefazione da fumo e campagne informative nelle scuole, nell'ambito del SSN;
    • di programmi di prevenzione secondaria e la diagnosi precoce delle malattie fumo-correlate, all'interno del SSN;
    • della ricerca indipendente sul fumo e i suoi effetti;
    • l'estensione delle politiche relative agli ambienti smoke free e la revisione dei divieti di fumo esistenti per includere i prodotti emergenti, come sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato.

Le evidenze scientifiche disponibili mostrano in maniera consolidata che aumentare la tassazione dei prodotti del tabacco è una misura efficace per contrastare il tabagismo, favorendo una riduzione della domanda di tabacco, del consumo pro capite e della quota di popolazione che ne fa uso. Secondo una stima, a fronte di un aumento del 10% del costo di un pacchetto di sigarette, segue una diminuzione del 5,4% dei consumi (si veda ad esempio Burton et al., 2024).Tutte queste evidenze sono descritte nel Report 2025 “Impatti delle politiche di tassazione dei prodotti a base di tabacco” sulla base di uno studio triennale condotto dal Centro di Ricerca sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale (CERGAS) dell’Università Bocconi, promosso e sostenuto da Fondazione Umberto Veronesi ETS; il report è disponibile per consultazione al seguente link.

Fondazione Veronesi ha recentemente esteso la richiesta di aumento delle accise anche ai nuovi device non contenenti tabacco, ma finalizzati comunque al consumo di nicotina (come sigarette elettroniche e nicotine pouches). Si tratta di strumenti il cui consumo è in forte ascesa soprattutto tra i più giovani, che innescano e mantengono la dipendenza e che spesso vengono utilizzati in combinazionei con altri prodotti da fumo: secondo lo studio ESPAD®Italia, il 58% degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha riferito di aver utilizzato nella vita almeno un prodotto a base di nicotina tra sigarette tradizionali, sigarette elettroniche o sigarette a tabacco riscaldato. Di questi, il 28% ha fatto uso di tutti e tre i prodotti.

L’attenzione al problema del tabagismo come principale fattore di rischio in ambito oncologico è confluita anche nella partecipazione di Fondazione Veronesi al tavolo di lavoro inter-istituzionale per la revisione del Piano Oncologico Nazionale 2023-2027, nell’ambito del quale ha contribuito a curare in particolar modo la sezione dedicata alla prevenzione primaria e secondaria e alla comunicazione in oncologia.

Il nostro impegno a livello UE

Le nostre richieste di lotta contrasto al tabagismo sono portate avanti anche a livello UE in collaborazione con ECO (European Cancer Organisation), con la quale Fondazione opera in sinergia organizzando iniziative a livello istituzionale, sia italiano che europeo, partecipando a consultazioni della Commissione Europea, e stilando documenti rivolti ai decisori politici. Nell’ambito di questa collaborazione, Fondazione Veronesi ha partecipato alla revisione del piano oncologico europeo, Europe’s Beating Cancer Plan, con particolare attenzione alla sezione “Saving lives through sustainable cancer prevention”, che include l’obiettivo di un’Europa smoke free.

Ultimo aggiornamento:03.04.2025

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