
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto enormi passi avanti nella lotta contro il cancro, ma un dato rimane inconfutabile: la diagnosi precoce salva vite. Se da un lato la prevenzione primaria – che comprende stili di vita sani come un'alimentazione equilibrata, l'attività fisica e l’astensione dal fumo – riduce il rischio di sviluppare un tumore, dall’altro non è sufficiente a garantire che la malattia non si manifesti. È per questo che la prevenzione secondaria, attraverso i programmi di screening, svolge un ruolo cruciale nell’individuare precocemente eventuali tumori, spesso prima che si manifestino con sintomi evidenti.
Sebbene uno stile di vita sano riduca il rischio di sviluppare il cancro, non può eliminarlo del tutto. Alcuni tumori si sviluppano indipendentemente dai fattori ambientali e dallo stile di vita, spesso a causa di predisposizioni genetiche o mutazioni spontanee. Per questo motivo, affidarsi esclusivamente alla prevenzione primaria significa ignorare il fatto che molte diagnosi avvengono in persone che non presentavano particolari fattori di rischio.
La diagnosi precoce attraverso gli screening oncologici consente di individuare la malattia nelle sue fasi iniziali, quando le cure sono più efficaci e meno invasive. Lo screening mammografico, ad esempio, è uno strumento fondamentale per rilevare il tumore al seno precocemente, contribuendo a ridurne la mortalità nelle fasce di età coinvolte nei programmi di prevenzione. Inoltre, il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci ha dimostrato di ridurre la mortalità per tumore del colon-retto, individuando precocemente anomalie sospette.
Gli screening oncologici non servono solo a individuare precocemente il tumore, ma anche a prevenire la malattia. Un esempio concreto è la colonscopia, dopo aver eseguito lo screening del sangue occulto nelle feci, che permette di identificare e rimuovere polipi intestinali prima che possano trasformarsi in tumori maligni. Lo stesso vale per l’HPV test, che permette di identificare i Papilloma Virus Umani ad alto rischio oncogeno, principale responsabile del tumore al collo dell'utero, consentendo di intervenire tempestivamente per evitare l’evoluzione in una forma tumorale.
Secondo le nuove raccomandazioni della Commissione Europea, pubblicate nel 2022, i programmi di screening dovrebbero essere potenziati e ampliati per includere nuove fasce di età e nuovi esami diagnostici. Questo dimostra quanto il loro impatto sia riconosciuto a livello internazionale come una delle strategie più efficaci per combattere il cancro.
Affidarsi solo alla prevenzione primaria significa trascurare uno strumento fondamentale nella lotta contro il cancro: la diagnosi precoce. Gli screening oncologici rappresentano una delle migliori strategie per ridurre la mortalità e migliorare la qualità della vita dei pazienti. È fondamentale aderire ai programmi di screening gratuiti offerti dal Servizio Sanitario Nazionale per aumentare le possibilità di individuare e trattare la malattia in tempo.