Nella lotta al cancro, la medicina di precisione sta sempre più diventando realtà. L'ultimo caso riguarda il trattamento delle metastasi cerebrali. Uno studio presentato all'European Cancer Congress di Vienna, pubblicato in contemporanea sulle pagine della rivista Cancer Discovery, ha dimostrato che queste cellule presentano alterazioni genetiche differenti rispetto al tumore di origine. Una scoperta che potrebbe ora aprire alla sperimentazione di farmaci mirati già in commercio per altre forme tumorali.
METASTASI IN UN CASO SU DIECI
Come spiega la dottoressa Priscilla Brastianos, neuro-oncologa del Massachusetts General Hospital di Boston (Stati Uniti), «quasi il 10% di tutte le forme tumorali sviluppano con il tempo metastasi cerebrali. Anche se il trattamento del tumore di origine ha successo, le cellule che arrivano al cervello spesso crescono molto rapidamente». Ciò avviene in particolar modo per il tumore al seno, al polmone, al rene e nel melanoma. Un comportamento anomalo che sembrerebbe indicare differenti caratteristiche genetiche tra il cancro primario e le metastasi.
MUTAZIONI DIFFERENTI
Per verificare questa ipotesi gli scienziati statunitensi hanno analizzato il Dna proveniente dalle biopsie di 104 pazienti affetti da diverse tipologie di cancro. In particolare sono state analizzate le caratteristiche genetiche del tumore di origine, delle metastasi e di cellule normali. Dalle analisi è merso che mentre il tumore primario e le metastasi condividevano alcune mutazioni, quelle cerebrali presentavano in più della metà dei casi studiati nuove mutazioni non collegate a quelle dei tumori primari.
TERAPIE MIRATE
Risultati importanti che potrebbero contribuire ad un cambio di passo nella lotta alle metastasi del cervello. Sul mercato stanno sbarcando sempre più numerosi farmaci capaci di agire sui differenti meccanismi molecolari che stanno alla base del cancro. «Il trattamento di queste metastasi è un campo relativamente ancora poco sviluppato. I nostri risultati indicano che nei casi in cui è disponibile un campione del tessuto cerebrale è fondamentale l'analisi genetica di queste cellule. In base a quali mutazioni la affliggono sarà possibile impostare una terapia mirata utilizzando il farmaco più appropriato. Il prossimo passo sarà ora quello di valutare quanto abbiamo scoperto mettendo a punto studi clinici mirati» conclude la responsabile dello studio.
