Oncologia

Cancro al polmone: le nuove terapie

Chemioterapia ed immunoterapia, ecco le novità nel trattamento del tumore polmonare

Quando il tumore del polmone raggiunge uno stadio di differenziazione tale per cui non è più pensabile il solo trattamento chirurgico, ecco che lo sviluppo di farmaci mirati può sensibilmente aumentare l’aspettativa di vita dei malati.

Uno di essi è la molecola Pemetrexed che - come dimostrato nello studio internazionale 'Paramount', presentato all'ASCO e pubblicato sulle pagine di Lancet Oncology, attraverso una nuova modalità nel protocollo di somministrazione riesce ad aumentare la sopravvivenza dei pazienti con la forma più comune di carcinoma polmonare con una riduzione del 22% del rischio di mortalità e del 38% di progressione della malattia.

Come dichiara Luis Paz-Ares dell’Istituto di Biomedicina di Siviglia e primo autore dello studio «La ricerca farmacologica nel trattamento del cancro al polmone sta facendo numerosi passa avanti. Dai 4 mesi di aspettativa tipici di un carcinoma non operabile, oggi la ricerca è riuscita ad arrivare a 17 mesi proprio grazie alle nuove terapie disponibili».

TERAPIA PERSONALIZZATA

Ma l’esempio del Pemetrexed non è il solo ad avere avuto successo. Molto spesso le forme di adenocarcinoma polmonare che colpiscono i non fumatori presentano una specifica mutazione a livello del gene denominato “EGFR”.

In uno studio presentato a Chicago è stato mostrato che, grazie allo sviluppo di un farmaco intelligente (afatinib) che agisce proprio a livello di questa mutazione, è  possibile rallentare in maniera significativa la progressione della malattia.

IMMUNOTERAPIA

Accanto poi alla chemioterapia si sta sempre più diffondendo un approccio complementare chiamato “immunoterapia”. Obiettivo di questo nuovo modo di combattere il tumore è quello di scatenare il sistema immunitario affinché elimini le cellule cancerose.

A Chicago sono stati presentati i risultati preliminari, pubblicati sul New England Journal of Medicine, in cui la molecola sperimentale anti PD-1 si è dimostrata particolarmente attiva nei casi di cancro al polmone e melanoma. Ma a beneficiarne potrebbero essere anche altri malati: a breve verrà infatti avviata la sperimentazione anche nei casi di cancro al colon.

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