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Coronavirus e vaccino: le sperimentazioni in corso

La corsa alla ricerca e produzione di un vaccino contro Sars-Cov-2 è iniziata. Un anno almeno per averlo disponibile

Fermare il coronavirus con un vaccino. Mentre in queste settimane si cerca di ridurre al minimo il numero di nuovi contagi attraverso misure di distanziamento sociale, una delle prospettive a lungo termine nella lotta a Sars-Cov-2 è lo sviluppo di un vaccino efficace. Posto che non arriverà prima di un anno, secondo quanto dichiarato da Rino Rappuoli, una dei maggiori esperti al mondo sul tema, in tutto il mondo sono già iniziate le prime sperimentazioni.

COME FUNZIONA UN VACCINO?

Il concetto che sta dietro alla vaccinazione è molto semplice: permettere al nostro sistema immunitario di «memorizzare» le caratteristiche del virus o del microrganismo che causa una data malattia e quindi agire prontamente nell’eventualità di un contatto successivo. Ovviamente il tutto senza causare la malattia. Per fare ciò occorre iniettare dall'esterno un qualcosa, l'antigene, che mimi le caratteristiche dell'agente che causa la patologia.

LE TIPOLOGIE DI VACCINO

Oggi, grazie al progresso della ricerca, esistono essenzialmente tre metodi per indurre una risposta immunitaria senza causare la malattia: i vaccini a vettore virale, a Dna o Rna e a proteina virale. Il primo consiste nell'inserire all'interno di una cellula un virus innocuo capace però di produrre alcune proteine virali tipiche del virus che causa la malattia. Queste proteine, una volta espresse sulla superficie della cellula, vengono riconosciute dal sistema immunitario che le terrà così in memoria in caso di infezione. Il secondo metodo, molto simile al primo, consiste nell'inserimento nella cellula di un gene sintetico capace di far produrre una proteina virale. Esattamente come per i vaccini a vettore virale. Il terzo invece prevede la produzione di proteine virali - dunque pezzi del virus - da iniettare direttamente nel corpo in modo da indurre una risposta immunitaria.

I VACCINI CONTRO SARS-COV-2 IN SPERIMENTAZIONE 

Ad oggi, tra i tanti tentativi di produrre un vaccino contro Sars-Cov-2, spicca sicuramente mRNA-1273, un vaccino a Rna della biotech Moderna che nei giorni scorsi è stato iniettato per la prima volta in alcuni volontari sani. Una procedura che prevede tre iniezioni distanziate di 28 giorni ciascuna. Un altro tentativo di vaccino è quello dell'azienda biotech Takis. Anche in questo caso si utilizzerà un frammento del genoma del coronavirus. Il Ministero della Salute ha appena autorizzato l’avvio della sperimentazione sugli animali e in autunno, se tuttò andrà bene, partirà la sperimentazione nell'uomo. Ma le novità non finiscono qui perché, oltre ai casi citati, le aziende Inovio, Novovax, Curevax, Cepi e GlaxoSmithKline sono al lavoro nel tentativo di arrivare ad un vaccino. 

LE TEMPISTICHE

Attenzione però a pensare che la soluzione sia questione di settimane. Come ha ricordato Rino Rappuoli in un'intervista al Corriere della Sera, «in laboratorio, una volta avuta la sequenza genetica del virus -che in questo caso è disponibile dallo scorso 7 gennaio - si possono realizzare vaccini anche in una settimana, utilizzabili però soltanto in laboratorio e su modelli animali, dopodiché vanno provati nell’uomo e questo comporta due fasi, per una durata complessiva di almeno sei mesi».

 

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