Dal 1 dicembre 2021 AIFA ha approvato la somministrazione di Comirnaty, il vaccino a mRNA di Pfizer-BioNTech, nella fascia di età 5-11 anni. L'approvazione è avvenuta in seguito ai dati sulla sicurezza ed efficacia raccolti nei mesi di sperimentazione e culminati con la pubblicazione sulla rivista New England Journal of Medicine.
CHE COS'E' COMIRNATY?
Comirnaty è il primo vaccino ad mRNA e al mondo utile nella prevenzione di Covid-19. Sviluppato dall'azienda Pfizer-BioNTech è stato approvato per l'utilizzo negli adulti il 21 dicembre 2020. Comirnaty rientra nella categoria dei "farmaci a mRNA". A differenza della maggior parte dei vaccini, che prevedono la somministrazione di parti inattivate del virus, quello sviluppato dall'azienda statunitense consiste nel fornire alle cellule tutte le informazioni necessarie (sotto forma di mRNA appunto) a costruire la proteina "spike" del virus. Proteina che, una volta assemblata ed espulsa dalla cellula, viene riconosciuta dal sistema immunitario dando vita alla produzione di anticorpi capaci di riconoscere il virus.

QUANDO VIENE SOMMINISTRATO?
A differenza degli adulti, nella fascia di età 5-11 anni la vaccinazione è somministrata con un dosaggio pari ad un terzo. La vaccinazione avviene in due dosi a tre settimane di distanza l'una dall’altra. La composizione del vaccino è identica a quella somministrata agli adulti, cambia solo il dosaggio.
QUANTO E' EFFICACE?
La sperimentazione che ha portato all'approvazione ha coinvolto 2.268 bambini, di cui 1.517 hanno ricevuto il vaccino (due dosi da 10 microgrammi a distanza di 21 giorni) e 751 il placebo. Dalle analisi, oltre all'estremo profilo di sicurezza, è emerso che il vaccino ha avuto un'efficacia nell'evitare di sviluppare sintomi da Covid-19 del 90,7%. Efficacia estremamente elevata se si considera che il vaccino, progettato sulla versione originaria di Sars-Cov-2, ha evitato lo sviluppo della malattia causata principalmente da varianti differenti.
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?
Gli effetti collaterali più comuni sono simili a quelli riscontrati negli adulti, ovvero dolore nel sito di iniezione, febbre, mialgia e spossatezza. In base allo studio pubblicato e ai dati accumulati su oltre tre milioni di somministrazioni avvenute negli Stati Uniti, la frequenza di questi disturbi risulta inferiore rispetto agli adulti.
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