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di tutti i sarcomi ossei
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su 100.000 abitanti è la stima dell'incidenza annuale
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tasso di sopravvivenza a 5 anni
Osteosarcoma
Un tumore osseo maligno, raro e aggressivo, diffuso soprattutto in età pediatrica. Informazioni su sintomi, diagnosi, cure e diffusione.

Che cos’è
L’osteosarcoma è un tumore maligno raro e aggressivo che origina dalle cellule ossee, come gli osteoblasti (che depongono la matrice mineralizzata costruendo l’osso) e gli osteoclasti (deputate a riassorbire la matrice ossea). Si tratta della neoplasia maligna più comune dello scheletro in età pediatrica e giovanile.
Sebbene possa colpire qualsiasi segmento osseo, l’osteosarcoma si sviluppa principalmente nelle ossa lunghe, come omero, radio, femore, tibia e perone. Esistono diverse forme di questa patologia, classificate in base al grado di malignità (basso, intermedio, alto). Nella maggior parte dei casi, si tratta di forme altamente maligne, caratterizzate da una rapida proliferazione cellulare che può generare metastasi già nelle fasi iniziali, più frequentemente al polmone e al resto dello scheletro e in forma microscopica spesso non visibili dalla TAC.
I sintomi e la diagnosi
Il sintomo principale dell’osteosarcoma è un dolore acuto localizzato nella sede del tumore. Questo dolore può essere persistente e peggiorare con il tempo, senza correlazioni con traumi precedenti. Nei casi avanzati, possono presentarsi anche gonfiore nella zona colpita o fratture patologiche, spesso causate da lievi traumi su ossa già indebolite dalla malattia.
La diagnosi viene effettuata attraverso un percorso ben definito:
- Radiografia: primo esame per individuare alterazioni sospette nella struttura ossea.
- Imaging avanzato: TAC con mezzo di contrasto e risonanza magnetica per valutare l’estensione del tumore.
- Scintigrafia ossea o PET: per identificare eventuali metastasi o lesioni a distanza.
- Esame istologico: prelievo bioptico per confermare la diagnosi e determinare il tipo e il grado del tumore.
Come si cura
Il trattamento dell’osteosarcoma richiede un approccio multidisciplinare che include chirurgia, chemioterapia e, in rari casi, radioterapia:
- Chemioterapia neoadiuvante: somministrata prima dell’intervento per ridurre la massa tumorale e aumentare le possibilità di eliminare le micrometastasi non visibili.
- Chirurgia: L’asportazione chirurgica del tumore è il trattamento di base. Oggi, solo una piccola percentuale di pazienti necessita l’amputazione dell’arto. Nella maggior parte dei casi, è possibile un intervento conservativo, con la rimozione del segmento osseo colpito e la sua sostituzione con una protesi o un innesto osseo. Nei bambini, si utilizzano protesi capaci di adattarsi alla crescita.
- Chemioterapia post-operatoria: aumenta la probabilità di sopravvivenza, in particolare se la necrosi tumorale dopo chemioterapia preoperatoria è estremamente elevata.
- Radioterapia: ha un ruolo limitato e viene impiegata solo in sedi non operabili o come trattamento palliativo.
- Preservazione della fertilità: per i pazienti giovani, si pianifica un percorso di crioconservazione dei gameti o dei tessuti germinali prima di iniziare i trattamenti.
Prevenzione
Attualmente non esistono misure di prevenzione specifiche per l’osteosarcoma, poiché non sono stati identificati fattori di rischio ambientali o legati agli stili di vita.
Quanto è diffuso
L'osteosarcoma è il tumore osseo maligno primario più comune, rappresentando circa il 20% di tutti i sarcomi ossei. Colpisce prevalentemente bambini, adolescenti e giovani adulti, con un picco di incidenza tra i 10 e i 20 anni. In Italia, l'incidenza annuale dell'osteosarcoma è stimata in circa 0,3 casi per 100.000 abitanti.
[Fonte: Ferrari C. et al., Osteosarcoma and Ewing Sarcoma of Bone: An Italian Mono-Institutional Epidemiological Study, Diagnostics 2025, 15(3), 328; DOI]
5 domande e risposte sull'osteosarcoma
L’osteosarcoma è considerato un tumore maligno con un potenziale aggressivo significativo. Tuttavia, grazie ai progressi della chemioterapia e della chirurgia, le probabilità di guarigione sono aumentate, soprattutto nei casi in cui la diagnosi avviene precocemente.
L’osteosarcoma colpisce prevalentemente bambini, adolescenti e giovani adulti, con un’incidenza maggiore durante i periodi di crescita rapida. Alcune condizioni genetiche e l’esposizione a radioterapia pregressa possono aumentare il rischio.
I sintomi principali sono dolore persistente alle ossa, gonfiore, rigidità articolare e fratture spontanee. Se il dolore non migliora nel tempo o peggiora, è importante consultare un medico per ulteriori accertamenti.
Oggi, nella maggior parte dei casi, è possibile effettuare interventi di chirurgia conservativa, grazie all’utilizzo di protesi e ricostruzioni ossee personalizzate. Tuttavia, in alcuni casi più avanzati, l’amputazione può essere necessaria per garantire la completa rimozione del tumore.
Le probabilità di guarigione dipendono dalla precocità della diagnosi e dalla risposta alla terapia. Nei casi localizzati e trattati tempestivamente, il tasso di sopravvivenza a 5 anni supera il 70%. Se il tumore ha già sviluppato metastasi, la prognosi diventa più complessa, ma le nuove terapie stanno migliorando le prospettive per molti pazienti.
NOTA BENE: Le informazioni contenute in questa pagina non sostituiscono il parere e le spiegazioni del tuo medico.
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