Mesotelioma pleurico

Informazioni su sintomi, diagnosi, fattori di rischio e terapie disponibili per affrontare questa complessa patologia.

  • 1.779

    nuovi casi stimanti nel 2024

  • 1.328

    uomini

  • 451

    donne

Che cos’è un mesotelioma

Il mesotelio è una membrana fibrosa che riveste organi e strutture come i polmoni (pleura), il cuore (pericardio), l’intestino (peritoneo) e i testicoli (tunica vaginale). Il suo compito è permettere la formazione e il riassorbimento di liquidi organici. Le neoplasie del mesotelio si dividono in forme benigne, caratterizzate da crescita lenta e curabili in genere con la sola chirurgia, e forme maligne (mesoteliomi), la cui incidenza è aumentata negli ultimi decenni.

Il mesotelioma pleurico

Tra i mesoteliomi maligni, quello pleurico è il più diffuso, e rappresenta l’80% dei casi. Colpisce prevalentemente uomini, con un picco d’incidenza intorno ai 60 anni.

I fattori di rischio

Il 90 dei casi di mesotelioma pleurico è legato all’esposizione all’amianto, con un rischio maggiore per lavoratori in cantieri navali, edilizia e industrie automobilistiche. Non esiste una soglia sicura di esposizione. Classificata come malattia professionale, è oggetto di sorveglianza con segnalazione obbligatoria e raccolta dei dati in un Registro Nazionale Mesoteliomi. Più raramente la malattia è legata all’esposizione a radiazioni ionizzanti o a fattori eredo-familiari. Il fumo di sigaretta aumenta ulteriormente il rischio, rendendo la probabilità di sviluppare la malattia fino a 55 volte superiore rispetto ai non fumatori.

Quali sono i sintomi del mesotelioma pleurico

La latenza della malattia, tra esposizione ai fattori di rischio e insorgenza dei sintomi, può variare da 20 a 40 anni. Spesso asintomatico nelle fasi iniziali, si manifesta in stadi avanzati con:

  • Affanno dovuto a versamenti pleurici (dispnea)
  • Tosse persistente
  • Dolore toracico
  • Difficoltà a deglutire
  • Gonfiore al collo e al viso
  • Malessere generale e perdita di peso

La diagnosi

Non esistono esami di screening specifici per il mesotelioma. Tuttavia, sintomi sospetti e un'anamnesi di esposizione all'amianto richiedono approfondimenti, ancor più se associati all’abitudine al fumo di sigaretta. Quando sia presente ispessimento della pleura in un soggetto esposto all’amianto e che presenti i sintomi descritti, la diagnosi di mesotelioma diviene probabile. Tra gli esami che lo specialista può richiedere, qualora vi sia un’ipotesi diagnostica di mesotelioma, rientrano:

  • Radiografia del torace: per rilevare ispessimenti pleurici e depositi di calcio.
  • TAC con mezzo di contrasto: per individuare la localizzazione del tumore.
  • TAC-PET: utile per valutare l’attività e l’estensione della malattia.

La conferma, però, non potrà che giungere da un esame bioptico, pur ricordando che l’assenza di cellule maligne non esclude del tutto la presenza di un mesotelioma, soprattutto quando la storia del paziente, la clinica e gli esami radiologici siano invece fortemente indicativi per la presenza della malattia. Per questo è preferibile che la diagnosi avvenga mediante un esame istologico e su un campione bioptico adeguato. Il prelievo delle cellule avviene preferibilmente attraverso una toracoscopia video-assistita (VATS) o, se non è possibile, attraverso altre procedure come la biopsia percutanea o l'analisi citologica del liquido pleurico.

Come si cura

Il trattamento del mesotelioma pleurico dipende dalla sede, dallo stadio del tumore, dall’età e dalle condizioni generali del paziente. Data la rarità e la complessità della malattia, richiede la presa in carico in centri ad elevata esperienza e un approccio multidisciplinare. Le opzioni includono:

Chirurgia

Viene proposta in casi selezionati e in associazione ad altre terapie. Può avere finalità diagnostica e/o curativa o, più spesso, palliativa. Alcuni approcci possibili:

  • pleurodesi: rimozione del versamento pleurico con inserimento di una sostanza che riduce le sue possibilità di riformarsi
  • pleurectomia: la rimozione del tumore liberando il polmone dal tessuto malato che lo circonda;
  • pleuropneumonectomia ovvero asportazione della pleura e dell’intero polmone, del diaframma, del pericardio e dei linfonodi.

Chemioterapia

Il trattamento chemioterapico prevede la somministrazione di farmaci (generalmente per via endovenosa) al fine di distruggere le cellule tumorali che si sono sviluppate nella pleura e negli eventuali altri organi colpiti. Per il mesotelioma, la chemioterapia può essere somministrata anche per via intrapleurica, ossia direttamente nello spazio fra i polmoni e la parete toracica.

Per alcune tipologie di tumori del mesotelio, gli anticorpi monoclonali sono diventati il trattamento standard e recenti studi clinici hanno dimostrato l’utilità dell’immunoterapia per pazienti con mesotelioma epitelioide, già trattati con chemioterapia.

Radioterapia

Questa tecnica utilizza radiazioni ad alta frequenza per demolire le cellule tumorali e ridurre le dimensioni del cancro. Nel caso del mesotelioma ha prevalentemente un ruolo palliativo (o adiuvante dopo l’intervento chirurgico) e viene valutata in ambito multidisciplinare.

Quanto è diffuso

Secondo "I numeri del cancro in Italia" (AIOM e AIRTUM), nel 2024 sono stati stimati circa 1.779 nuovi casi di mesotelioma pleurico (1.328 uomini e 451 donne), prevalentemente nel Nord Italia. Nonostante il bando dell'amianto nel 1992, l’incidenza non è ancora diminuita significativamente a causa della lunga latenza della malattia. La sopravvivenza a cinque anni si attesta all’11% negli uomini e al 14% nelle donne. In Italia si stima che siano circa 5.500 i pazienti viventi dopo diagnosi di mesotelioma.

5 domande e risposte sul mesotelioma

L’amianto è il principale fattore di rischio, ma in rari casi il mesotelioma può svilupparsi anche in assenza di esposizione nota.

Il periodo di latenza è molto lungo, solitamente tra 20 e 50 anni, il che rende difficile una diagnosi precoce.

Attualmente, non esiste una cura definitiva, ma le terapie disponibili possono rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita.

Sono più a rischio le persone che hanno lavorato in settori legati all’amianto o che hanno avuto esposizioni ambientali o indirette (ad esempio familiari di lavoratori esposti).

La migliore prevenzione consiste nell’evitare l’esposizione all’amianto e nello smaltimento sicuro dei materiali contenenti questa fibra.

Nota bene: le informazioni fornite non sostituiscono il parere medico. Per ogni dubbio, consultare uno specialista.

Ultimo aggiornamento:06.05.2025
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