Le vittime dell’inquinamento sono più di quanto stimato: 9 milioni l’anno
L'inquinamento atmosferico è causa di quasi 9 milioni di decessi l'anno. Un numero ampiamente superiore a quello sino ad oggi stimato e che vedeva in "soli" 4 milioni i morti da attribuire a malattie correlate all'inquinamento. Ma la brutta notizia è che il risultato dello studio è molto più attendibile delle stime passate per via del differente e più accurato metodo che gli autori hanno utilizzato per calcolare il numero di decessi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Pnas.
UNA STIMA SEMPRE PIU' ACCURATA FRUTTO DELLA MISURA DIRETTA DEI PM 2,5
Sino ad oggi -per arrivare a stimare il numero di morti annue attribuibili al'inquinamento atmosferico- gli scienziati hanno sempre utilizzato dei modelli predittivi in cui venivano integrati dati -molto approssimativi- frutto di misure indirette. Ora invece, grazie ad un capillare lavoro di raccolta dati, gli autori dello studio (oltre 50 scienziati provenienti da tutto il mondo) hanno potuto calcolare i decessi basandosi sulla misura diretta delle concentrazioni di polveri sottili PM 2,5 di tutto il globo. Le misure sono poi state incrociate con i casi di tumore al polmone, ictus, ischemie, infezioni polmonari e malattie cronico-ostruttive. Dalle analisi è emerso che sarebbero quasi 9 milioni le morti annue da imputarsi all'inquinamento atmosferico. Ma c'è di più perchè lo studio conferma ulteriormente il ruolo negativo dell'inquinamento sul diabete e nelle malattie neurodegenerative.
IL FUMO FA PIU' DANNI DELL'INQUINAMENTO ATMOSFERICO?
CINA E INDIA I LUOGHI DOVE SI REGISTRANO PIU' DECESSI
Lo studio -oltre a tracciare un quadro assai preoccupante- fornisce interessanti indicazioni circa la distribuzione di questi decessi. I dati infatti dicono che mentre laddove l'esposizione media alle polveri è di 8 μg (microgrammi) per metro cubo (Stati Uniti, Canada e Oceania) i decessi attribuibili sono circa 230.000, l'esposizione da 60 a 85 μg per metro cubo tipica di Paesi quali Cina e India è causa di 5 milioni di morti. L'Europa si piazza ad un livello intermedio con 440.000 decessi (media di 13 μg per metro cubo).
NO AL FUMO E RIDURRE L'ESPOSIZIONE MEDIA DEL 20%
Come invertire questa tendenza? Gli autori hanno le idee ben chiare: riducendo del 20% l'esposizione media globale alle polveri sottili si potrebbe passare dai quasi 9 milioni di decessi a solo 1 milione. Attenzione però a pensare che l'inquinamento atmosferico sia più dannoso delle sigarette. A tal proposito i firmatari dello studio sono categorici: il fumo rimane il nemico numero uno. Per rendere un'idea una sola sigaretta equivale a restare esposti ad una concentrazione di 667 μg per metro cubo per un'intera giornata.