Sono quasi mezzo milione gli italiani che vivono dopo aver affrontato un tumore del colon-retto e il loro numero è in costante crescita.
Nel 2017 erano in totale 464mila: pari al 14 per cento di tutti i pazienti oncologici residenti nel nostro Paese.
Ma la neoplasia, oltre che prevenuta rispettando alcune indicazioni relative agli stili di vita, può essere anche scoperta in fase precoce.
Non a caso per questa neoplasia, così come per i tumori al seno e alla cervice uterina, esiste una procedura di screening che il Servizio Sanitario Nazionale garantisce a tutti gli italiani a partire dai 50 anni.
In cosa consiste? E perché può davvero fare la differenza?
Lo spiega Marco Soncini, direttore dell'unità operativa complessa di gastroenterologia, Asst Santi Paolo e Carlo di Milano e tesoriere dell'Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri (Aigo).
PERCHE' LO SCREENING PER IL TUMORE
DEL COLON-RETTO PUO' SALVARE LA VITA?

