Cardiologia

Cresce la spesa per i farmaci: «bruciati» quasi 30 miliardi

La spesa per i farmaci, in Italia, continua a crescere. Nel 2017 spesi 29,8 miliardi: di cui tre quarti interamente rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale

In linea generale, ne assumono più le donne che gli uomini. Quanto alle tipologie, l'ordine non cambia: in cima alla lista ci sono quelli per la salute cardiovascolare (in termini di consumo), quelli oncologici e gli immunomodulatori (per spesa). Quello che preoccupa è che la spesa per i farmaci, in Italia, continua a crescere: del 4,3 per cento per i consumi e dell'1,2 per cento per la spesa. Nel 2017 abbiamo mandato in fumo 29,8 miliardi di euro per curarci: di cui tre quarti interamente rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale. In media, per ogni cittadino, la spesa è stata di circa 492 euro. Ma considerando che molti non fanno uso di farmaci, c'è chi raggiunge livelli più alti rispetto alla media. In crescita il consumo di farmaci generici e biosimilari.

CRESCE IL CONSUMO DI FARMACI ONCOLOGICI

I dati emergono dal rapporto annuale redatto dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). I trend generali di consumo non sono risultati così distanti da quelli dell'anno passato. Come volume, i farmaci più utilizzati sono quelli per la prevenzione dei disturbi cardiovascolari: gli Ace-inibitori, i sartani (ipotensivi) e le statine (abbassano i livelli di colesterolo Ldl). Sul secondo gradino del podio, come accade da tre anni, gli antitumorali. Rispetto al 2016, l'anno scorso sono però aumentati sia i consumi (+6,7 per cento) sia la spesa (+12,9 per cento). Questi, seguiti dagli immunomodulatori (usati per trattare malattie autoimmuni, epatiti e come prevenzione del rigetto nei pazienti trapiantati), sono invece risultati i primi della classe in termini di spesa. Nel complesso, tra le Regioni, l'Emilia Romagna e la Lombardia hanno registrato rispettivamente i livelli più alti e più bassi di consumo. Mentre i valori di spesa più elevati sono stati riscontrati in Sardegna, Puglia, Campania. Quelli più bassi invece in Valle d’Aosta, nella Provincia Autonoma di Trento e in Lombardia

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CONSUMO PER ETA' E PER GENERE

Nel complesso della popolazione, la prevalenza d’uso dei farmaci è stata in media del 66,1 per cento: ciò vuol dire che due italiani su tre hanno assunto almeno un medicinale nel corso del 2017. La quota è risultata variabile: dal 50 per cento nella popolazione fino ai 54 anni a oltre il 95 per cento nella popolazione anziana con età superiore ai 74 anni. Differenze di genere sono state evidenziate nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni, nella quale le donne mostrano una prevalenza media d’uso superiore a quella degli uomini. Nella popolazione pediatrica, s'è registrato una prevalenza d’uso dei medicinali maggiore nei bambini rispetto alle bambine, con un picco nel primo anno di età.

IN FASCIA C PRIMATO PER GLI ANSIOLITICI

Tra i farmaci interamente a carico del contribuente (fascia C), la maggior spesa si è registrata per i derivati benzodiazepinici, in particolare gli ansiolitici (348 milioni di euro), seguiti dai farmaci usati per la disfunzione erettile (255 milioni di euro) e dalle associazioni fisse estro-progestiniche impiegate (194 milioni di euro). Tra i farmaci di automedicazione azelastina (627 milioni di euro), diclofenac (195 milioni di euro) e lorazepam (111 milioni di euro) sono i principi attivi che hanno registrato la più alta spesa.  

 

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